Lascia che sia l'istinto a condurlo e mentre accompagna al passo la moto presa in prestito da Elliot nel vialetto ordinato, lasciandola contro la parete senza curarsi di graffiare l'intonaco fresco, la mano ha già cominciato a pulsargli in sincrono col cuore. Pesante, si lascia andare sui gradini con nelle orecchie il rintocco costante del messaggio di Noah a cui ancora non ha risposto e che ha ignorato volutamente, sentendolo martellare tra le costole. Tira su col naso, cercando di recuperare una sigaretta con le dita tremanti di nervosismo che non è riuscito a scaricare nemmeno rischiando di crepare contro un pilastro quando il freno posteriore ha deciso di non funzionare più. Non si accorge della porta che si apre alle sue spalle, tanto meno della canna del fucile - glielo ha comprato lui cazzo - che gli preme contro la nuca. Armeggia con la sigaretta, l'accendino ormai è finito e lo lancia sul praticello senza pensare. - Cristo santo Jude, stavo per spararti. - ...